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Ruby-gate

Dopo la quiete, … la tempesta. Ebbene si, dopo che il caso Ruby pareva avviarsi verso il dimenticatoio, ecco che invece riesplode con assordante deflagrazione. Nessuno si poteva immaginare quello sta venendo fuori in questi giorni. Meglio, ce lo immaginavamo ma sapendo chi fosse coinvolto difficilmente avremmo creduto che qualcuno avesse tolto il coperchio a quella pentola in ebollizione. I mass-media da qualche giorno traboccano di intercettazioni, pettegolezzi, interviste come se nel paese non accadesse altro. In questi giorni ho seguito abbastanza attentamente diversi programmi di approfondimento dove ho potuto ascoltare le prese di posizione di numerosi esponenti politici appartenenti ai diversi schieramenti dell’arco costituzionale.

Adesso io non voglio fare processi né politici né morali ma alcune considerazioni permettetemi di manifestarle. Che pensare quando vediamo gli appartenenti alla maggioranza arrampicarsi sugli specchi per cercare di difendere l’indifendibile. Certo sono obbligati a farlo, pubblicamente, per amore di “poltrona” (Fini docet). Mi piacerebbe, tuttavia, ove fosse possibile, sbirciare nel loro intimo e sicuramente riscontrarei motivi di contrapposizione comportamentale. Dall’altra parte, opposta fazione, cosa pensare dell’insistenza con la quale vengono richieste le dimissioni del premier. Anche costoro sono obbligati a farlo, pubblicamente, ma solo per partito preso. Infatti, con tutti i giudici e pm che ha alle calcagna come si possa pensare che il premier si dimetta me lo dovrebbero spiegare. Lo capisco io che non sono nessuno, come fanno a non capirlo loro?

Ecco che allora viene tirata fuori l’Etica quale sinonimo di filosofia morale che ha come oggetto i valori morali che determinano il comportamento dell’uomo. Si, verissimo, ma in quale mondo? Diciamoci la verità, dove sono le figure che possano insegnare alle giovani generazioni , con esempi concreti, i valori morali del comportamento. Quando vengono meno questi principi in entità come la Chiesa (scandali della pedofilia), il Governo (scandali del rubygate), l’Economia (scandali bond spazzatura) come immaginare che i giovani non siano affascinati dai guadagni facili ed a tutti i costi alla faccia di ogni etica morale. Come deprecare i loro sogni di “grande fratello”, di “veline” ed “escort”. Poi ci scandalizziamo quando sentiamo che le signorine che frequentavano la villa di Arcore erano disposte a tutto pur di guadagnare il più possibile. Glielo insegniamo noi, o meglio coloro che dovrebbero dare esempio. La cosa che mi preoccupa non poco, è che la gente diventa assuefatta, e non si indigna più di tanto di fronte alla corruzione, al malcostume, al malgoverno. Pare innescarsi una sorta di fatalismo, che impedisce di reagire adeguatamente ai problemi veramente
importanti quali disoccupazione, stato sociale, sanità, scuola, futuro dei giovani.

Nonostante ciò i recenti sondaggi dimostrano che né le vicende di Ruby, né gli altri problemi fanno cambiare significativamente parere agli italiani. A questo punto mi viene da pensare che forse aveva ragione Daniele Luttazzi, quando nel suo intervento a Rai per una notte asseriva che gli ialiani più lo prendono di dietro e più sono contenti.

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