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Zuppa di pane (ribollita)

Pietanza molto presente sulla tavola delle famiglie rurali toscane, spesso molto numerose.
Piatto povero ed usuale anche perchè per la preparazione occorrevano solo ingredienti della campagna e perciò sempre e comunque a disposizione. Per l’enorme contenuto di calorie e carboidrati costituiva a volte piatto unico.
Ci preme ricordare che, una volta, specialmente nelle famiglie numerose, fare dosi precise era alquanto difficile ed allora era sempre meglio abbondare. Conseguentemente la zuppa avanzava e ovviamente non si buttava, anzi!.

Il giorno successivo la prodiga massaia, rimetteva sul fuoco il tegame dopo aver aggiunto abbondante oli di oliva a crudo, razzolava bene bene, faceva rifare un bollorino e metteva in tavola La Ribollita.

 



Occorrente per 4-6 persone:

Una bella cipolla, tre o quatto carote, una costola di sedano, un quarto di verza, due patate, tre o quattro foglie di bietola, una decina di foglie di cavolo nero (meglio se ha già sentito i primi freddi), circa 400 grammi di fagioli bianchi già lessati, due o tre cucchiai di conserva di pomodoro, pane casereccio.


In un tegame rigorosamente di coccio, si fa soffriggere la cipolla alla quale si aggiungono le carote tagliate a fettine il sedano tritato  e le patate a tocchetti. Si manda il tutto per circa cinque minuti. Si aggiungono quindi, le foglie di bietola, la verza ed il cavolo nero tagliati grossolanamente. Metteremo quindi metà dei fagioli interi ed il resto passati. Si aggiunge un poco di acqua, la conserva di pomodoro e si aggiusta con sale ed un pizzico di pepe. Si manda a fuoco lento fino a cottura ultimata controllando che rimanga abbastanza brodosa.

Una volta pronta si versa il tutto in altro tegame o zuppiera in cui sono state disposte delle fette di pane di casa raffermo.

La zuppa è pronta da servire.

Qualora volessimo gustare subito la ribollita apetteremo un po di tempo fintanto che il pane non sia tutto inzuppato. Dopodichè condiremo con abbondante olio d’oliva extra vergine toscano e faremo andare sul fuoco razzolando fino a quando il pane non sarà tutto disfatto. Servite in scodelle di coccio aggiugendo ancora dell’olio a crudo e magari ( come faccio io ) una spolverata di parmigiano grattugiato fresco.

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